Extremity

I professionisti della mano e del piede

Il Progetto Extremity della Nuova Villa Borghese Medical Center a Roma si pone come obiettivo il trattamento delle patologie inerenti i segmenti distali dell’apparato muscolo- scheletrico.

Sebbene apparentemente lontane ciò che le rende vicini è proprio il fatto che con le nostre estremità ci rapportiamo con il mondo che ci circonda, la gestualità, il contatto del corpo con la terra, le attività sportive, il lavoro e la vita di ogni giorno, non sarebbero così fluide se le nostre estremità avessero delle limitazioni.

È di fondamentale importanza che ci siano dei professionisti dedicati al trattamento di tali patologie che richiedono non solo gesti chirurgici sempre più mini invasivi e di precisione ma un’attenta comprensione dei meccanismi propriocettivi e biomeccanici che stanno alla base di questo complesso settore dell’ortopedia. 

È proprio per tale motivo il Team Extremity della Nuova Villa Borghese Medical Center a Roma offre ai pazienti le professionalità più specializzate nel campo con l‘ausilio di collaborazioni multidisciplinari che permettono di realizzare un trattamento completo delle patologie inerenti questo settore.

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Chirurgia del piede e della caviglia

Alluce Valgo

Si tratta di una nuova metodica per il trattamento dell’alluce valgo in cui la correzione viene effettuata attraverso dei piccoli fori cutanei (2-3). La tecnica si chiama MICA (Minimally Invasive Chevron Akin). Viene eseguita in anestesia locale in day hospital. I pazienti camminano da subito con la scarpa post-operatoria con carico immediato per un mese. 

Alluce Rigido

È una malattia dell’articolazione della base del primo dito (metatarso- falangea) che causa dolore ed una progressiva perdita di movimento fino alla completa rigidità articolare. Si tratta di un problema artrosico con progressiva distruzione della cartilagine articolare. Il trattamento prevede osteotomie o inserimento di piccole protesi che ripristinano la superficie aricolare spesso in combinazione. 

Piede piatto nell’adulto

È un paramorfismo in cui risultano alterati i rapporti anatomici del piede, caratterizzata dalla riduzione dell’arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d’appoggio della pianta del piede. Le cause di piede piatto nell’adulto sono l’evoluzione di un piede piatto congenito non trattato (piede piatto flessibile dell’adulto) o secondario a disfunzione del muscolo tibiale posteriore o a fratture, lacerazioni tendinee, artrite reumatoide, neuropatia (ad esempio nel piede diabetico) o miopatia. 

Neuroma di Morton

È un ispessimento del nervo che può presentarsi in qualsiasi parte del corpo, più frequente nel piede nel III spazio interdigitale. L’ingrossamento del nervo è causato da compressione e irritazione dello stesso che creerà un danno permanente del nervo. Una delle cause più comuni è l’impiego di scarpe appuntite o con tacchi alti. Il trattamento chirurgico consiste nella neurectomia cioè nell’asportazione del neuroma. 

Metatarsalgia

È un dolore localizzato nella parte anteriore del piede, riferito specialmente alle teste metatarsali, comunemente detta avampiede. Si presenta con ipercheratosi e callosità plantari e, spesso, è associata a deformità del piede, come l’alluce valgo e il piede cavo.

Fascite Plantare

Si tratta di un infiammazione cronica della fascia plantare. Sport, sovrappeso, lavori in piedi, scarpe basse, deformità del piede rappresentano le cause frequenti. Le onde d’urto rappresentano il trattamento conservativo di scelta. In casi refrattari oggi con la tecnica percutanea (TOPAZ) si può risolvere il problema.

Tendinopatie Achillee

È un’affezione degenerativa o traumatica del tendine di Achille che coinvolge solitamente chi pratica sport da sovraccarico come la corsa o chi ha particolari deformità del piede in cui si genera un attrito cronico tra osso calcaneare e tendine. Utile RX e RMN per la diagnosi.

Trattamento conservativo: fisioterapia, riposo funzionale, infiltrazioni con fattori di crescita.
Trattamento chirurgico: si va da trattamenti percutanei per rivascolarizzare il tendine a interventi a cielo aperto di tenoplastica o osteotomia. 

Protesi di caviglia

Quando l’articolazione della caviglia a causa di traumi (fratture) o artrosi degenerativa o malattie reumatiche (artrite reumatoide) si usura in modo grave, la protesi di caviglia rappresenta l’unica soluzione moderna per mantenere un articolazione mobile. Oggi grazie alle evoluzioni tecnologiche le protesi permettono il ripristino per lungo tempo di una funzionalità adeguata. Sarà compito del chirurgo discutere di tutte le potenzialità con il paziente

Chirurgia della mano e del polso

La lesione di Stainer

La lesione del legamento laterale ulnare del pollice è anche comunemente identificata come lesione di Stainer o pollice dello sciatore o del portire. Tale legamento stabilizza l’articolazione metacarpo-falangea del pollice originando dalla testa del metacarpo e inserendosi alla base della falange prossimale. 

È conseguenza di un trauma in ipersollecitazione dell’articolazione metacarpo-falangea oppure in seguito ad incidente. Si manifesta con dolore e tumefazione, stressando l’articolazione si ha un’apertura abnorme della stessa. La modalità di trattamento dipende dal grado di instabilità dell’articolazione: il trattamento incruento è un tutore che immobilizza l’articolazione MF del I dito. In caso di franca instabilità è necessario eseguire un intervento chirurgico. L’intervento consiste nell’inserire il legamento lesionato nella sua sede originale tramite ancoretta trans ossea o pull-out. 

Tunnel Carpale

Il trattamento endoscopico della sindrome del tunnel carpale si esegue con un taglio di circa 1 cm alla base del palmo.
Con un apposito endoscopio viene sezionato il legamento che comprime il Nervo Mediano che nel tunnel carpale risulta compresso. La mano viene bendata per pochi giorni e da subito si riprendono le attività quotidiane. 

Artroscopia del polso 

È una metodica usata per scopo diagnostico in casi in cui non è facile definire una diagnosi clinica e radiologica e si usa nel trattamento delle cisti articolari, delle lesioni della Fibro Cartilagine Triangolare e di altre patologie del polso. Viene eseguita con 2 fori alla base del polso. Il recupero dipende dalla patologia trattata. Nella diagnostica il polso viene mosso da subito.